Quanto sono importanti i big data per le imprese oggi?

L’espressione big data è sempre più ricorrente, soprattutto nei contesti economico e digitale. Quando parliamo di big data ci riferiamo a quella mole di informazioni relative ad una specifica azienda, ad un processo o ad una ricerca, che per la loro vastità non è possibile gestire con le metodologie tradizionali di raccolta dati.

Big Data

In più, la complessità e la varietà delle fonti di informazione, che sono sia online sia offline, non solo richiede una raccolta sistematica dei dati, ma soprattutto un’interpretazione degli stessi, perché è nella loro lettura strategica il segreto per migliorare le strategie di business e per arrivare agli obiettivi prefissati.

Per questo motivo, le imprese di oggi, che tra i loro scopi nei prossimi anni hanno anche quello di mettere a punto la transizione digitale per migliorare i rapporti comunicativi con i clienti e i partner ed essere più efficienti nelle operazioni aziendali, stanno attivando anche dei processi per prendere decisioni consapevoli basate sui dati reali. Uno dei più importanti è il Data Driven Decision Making.

Big Data: il Data Driven Decision Making

Il Data Driven Decision Making, sintetizzato con l’acronimo DDDM, è un processo decisionale che si basa proprio sull’analisi dei big data. Fornisce al titolare dell’impresa un supporto decisivo per procedere in un progetto aziendale. I dati, grazie alle tecnologie artificiali, che sono in grado di vagliare una grande mole di informazioni,vengono raccolti e selezionati in base alla loro utilità.

A questo punto, l’imprenditore o il manager responsabile del progetto, possono definire non solo l’obiettivo da raggiungere ma anche i parametri da monitorare per capire l’andamento del processo nel tempo. Questi parametri solo le KPI, che sta per Key Performance Indicator. Stabiliti tutti questi parametri, le tecnologie AI riescono anche a fare previsioni sulle tempistiche per il raggiungimento dell’obiettivo e le modalità per arrivarci attraverso il modello di machine learning.

Avere dati reali e previsioni su come potrebbe andare facilita molto le scelte finali e soprattutto consente a monte di avere un maggior controllo dell’intero processo perché l’organizzazione delle informazioni permette anche di valutare con anticipo eventuali problematiche e quindi consente alle aziende di essere pronte anche ad affrontare la crisi.

Essere pronti anche alle previsioni peggiori è un enorme vantaggio e lo abbiamo capito soprattutto nel periodo della pandemia. Chi aveva un controllo di gestione interno dei dati, basato sull’organizzazione dei in data base e dotato di tutte le caratteristiche di un data warehouse, ossia data base organizzati in base al processo da analizzare, è riuscito con maggiore velocità a tenere sotto controllo le perdite e a capire come muoversi per evitare danni irreparabili.

Big Data: importanza per le imprese di oggi

I big data per le imprese di oggi sono l’alleato perfetto, perché sono affidabili, reali e raccontano in maniera puntuale quali sono i bisogni dei clienti e come si muovono per arrivare al loro obiettivo. Ciò permette di costruire progetti mirati e di innovare con una maggiore consapevolezza. Le principali ricadute positive dei big data in azienda sono:

  • ridurre i costi, perché calcolano in maniera automatica gli investimenti evitando sprechi;
  • accorciare i tempi perché la raccolta e la classificazione dei dati è praticamente costante;
  • ottimizzare prodotti e offerte grazie alla conoscenza dei bisogni;
  • prendere decisioni in maniera visionaria perché si hanno a disposizione previsioni attendibili e anche il rischio è calcolato;
  • curare le risorse umane, perché si possono analizzare le performance e stabilire obiettivi personalizzati senza chiedere troppo.
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