Pokemon Go, un’app fake su Google Play semina il panico

Sbarca su Google Play Store un’app falsa Pokemon Go, che si è rivelata essere ben poco amichevole nei confronti degli utenti. Scopriamo come proteggerci dall’ultimo malware che ha preso di mira tantissimi smartphone.

Nonostante Pokemon Go sia stato etichettato come “il tormentone dell’estate 2016“, l’app Niantic continua a far parlare tantissimi gamer anche in attesa dell’autunno. Non si tratta però di uno dei tanti aggiornamenti previsti per migliorare l’esperienza di gioco, bensì dell’arrivo inaspettato di un malware ingegnosamente nascosto in una applicazione fake su Google Play Store.

Come spesso accade in questi casi, la minaccia è stata rilevata dai ricercatori di sicurezza online del Kaspersky Lab, portando la loro lente d’ingrandimento digitale sull’app “Guide for Pokémon Go”. Un nome apparentemente innocente che nasconde in realtà un trojan abbastanza evoluto da infettare circa 6000 dispositivi, una cifra sicuramente notevole, ma alquanto contenuta se si pensa che i download dell’app hanno sfondato quota mezzo milione.

L’app Pokemon Go originale è ovviamente al sicuro, tuttavia Google ha tempestivamente accolto la segnalazione di Kaspersky Lab eliminando Guide For Pokemon Go dallo Store. Al centro del software, la possibilità di offrire a terzi sconosciuti il controllo remoto degli smartphone, dando libero accesso ai dati privati, alle credenziali e ovviamente ai permessi di installazione e disinstallazione di tante altre app fraudolente, senza tralasciare l’invio di messaggi pubblicitari e promozioni indesiderate.

Non si tratta ovviamente di un caso isolato: gli utenti Android, Niantic e Play Store si sono già trovati al centro di una situazione particolarmente esasperante per quanto riguarda i malware, dal momento che dopo pochi giorni dall’uscita di Pokemon Go ufficiale, lo Store contava tra le sue fila già qualche app infetta.

La regola generale, quindi, è sicuramente evitare materiale non ufficiale, che sia costituito da guide per i giocatori oppure bot che promettono risultanti eccellenti, eventualmente scansionando con un buon software antivirus le APK scaricate altrove: al momento il problema pare essere arginato, tuttavia ricordiamo che potrebbero esserci diverse copie dell’app infetta in circolazione proprio in questi momenti.

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