Il prezzo eccessivo dell’Apple Watch

L’Apple Watch è da questa mattina alle 7.01 disponibile per la vendita in Italia, sul sito principalmente, e in pochi store selezionati. Il prezzo ? Un occhio della testa, si parte da 419 euro fino ad oltre i 15 mila per modelli extralusso.

Il Watch è qui, fra noi, pur se in estremo ritardo sulla concorrenza, e’ qui, e con un prezzo fuori dal mondo.
Lo so lo so, forse i numeri delle vendite mi hanno gia’ dato torto anche in Italia Apple venderà un fantastilione di pezzi, e così l’azienda di Cupertino tornerà sul mercato con la solita spocchia.

Dovendo sceglierne per forza uno io opterei per il modello col cinturino in acciaio a maglie, ma d’impatto mi accorgo che sono già sopra i 1.100 euro, mentre il modello meno costoso ci farà sborsare 419 euro, ed Apple ci tiene a specificare sul sito che circa 85 siano di IVA. Come se fosse l’unica azienda assoggettata all’imposta sul valore aggiunto. Come se gli altri smartwatch, che per altro hanno aperto un mercato inesplorato, e venduti ad un prezzo ampiamente inferiore, non vi fossero assoggettati.

 

Apple dovrà scendere dal piedistallo su cui si erge, e prima o poi il mercato farà in modo di farglielo capire, si hanno fatto innovazione, ma questo è accaduto tanto, forse troppo, tempo fa.

Voglio chiarire, per correttezza, una cosa. Chi ha tempo e possibilità di seguire la rubrica Controbit o più in generale i miei articoli conosce bene la mia avversità per gli smartwatch. Oggettini in genere molto costosi che fanno sprofondare ancora di più, qualora non ne fosse già affetto nell’era degli smartphone, l’essere umano nella sindrome della batteria scarica o nel famigerato stress da notifica.
Per altro a chi mi legge per la prima volta non voglio negare la mia propensione rivolta più ai devices del robottino verde che non a quelli della mela morsicata, fermo restando che sono pronto a ricredermi in qualsiasi momento, ma purtroppo l’offerta odierna non offre troppi spunti per cambiare idea.

 

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