Morire per un selfie, quando la vanità, il caso e l’incoscienza diventano fatali

 

Morire per un selfie, purtroppo è successo di nuovo, ancora giovani che perdono la vita per un autoscatto, o come in questo caso per un accessorio.

Un uomo è morto colpito da un fulmine in Regno Unito: secondo la versione fornita dai soccorritori la vittima aveva con sé un’asta da selfie che potrebbe essere stata fatale perchè avrebbe attirato la scarica elettrica. È successo un pò di giorni fa nel parco nazionale di Brecon Beacons nel sud del Galles ad un uomo che faceva trekking con un amico, così come riporta la testata britannica The Telegraph.

Come vedete stavolta la colpa potrebbe non essere del selfie, forse nemmeno dell’asta, ma abbiamo ritenuto opportuno parlarne al fine di sensibilizzare i nostri lettori sull’argomento.
Il selfie è diventato ormai un cult, un fenomeno virale che ha investito, giovani, bambini e anziani, non conosce confini, sfida le religioni e la politica. Purtroppo, come tanti altri fenomeni, non nasconde qualche insidia, soprattutto quando la moda travolge gli adolescenti, che pur di scattare la propria foto in un contesto indimenticabile, possono inconsciamente mettere a rischio la propria vita.
È accaduto già troppe volte, è successo ad Anna, morta bruciata viva per un contatto con i cavi dell’alta tensione mentre provava a scattare un selfie sul tetto di un treno; A Xenia 17 anni caduta da un ponte ferroviario nel tentativo di scattare un selfie memorabile; a Jadiel morto schiantatosi contro un auto mentre scattava un selfie in moto; Ad una coppia di turisti polacchi caduti nell’Oceano da un altezza di 80m nel tentativo di scattarsi un selfie da una scogliera a picco sul mare; Ad Oscar 21 anni morto per un colpo accidentale mentre provava a scattare un selfie con una pistola puntata alla tempia; A Courtney schiantatosi con l’auto nel tentativo di scattare un selfie mentre guida.

Questi sono solo alcuni sciagurati, e spesso sfortunati casi di ragazzi che per “un pò di vana gloria” hanno trovato la morte. La cura ovviamente non esiste, non basterebbero scritte, controindicazioni o divieti di sorta, ma potremmo provare a spiegare ai nostri piccoli, e ai nostri cari, che la bellezza di un selfie è innanzitutto nei volti fotografati e non nello “scatto” impossibile da consegnare ai posteri.

Far crescere la consapevolezza è un nostro dovere, perchè la foto più bella è vedere sorridere dal vivo le persone che vogliamo bene.

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