Wiko Goa: la nostra recensione

 

Wiko Goa è uno smartphone Android Dual-Sim che si posiziona nella fascia di mercato degli entry-level. Non ha caratteristiche tecniche elevate, ma grazie al prezzo di lancio molto basso ha un rapporto qualità/prezzo molto allettante.

Il display di Goa ha una diagonale di 3,5″ inserito in una scocca alta 119 mm, larga 65,6 mm e profonda 11,35 mm. Con questo rapporto di dimensioni non è affatto scomodo impugnare lo smartphone, che può essere utilizzato tranquillamente con una mano. Gli angoli arrotondati ed il peso di soli 105 g ne aumentano l’ergonomia, facendo di Goa uno smartphone che difficilmente vi stancherà fisicamente durante l’utilizzo e che non darà alcun fastidio se indossato nella tasca dei pantaloni.

I materiali utilizzati per assemblare Wiko Goa non sono per nulla pregiati: la scocca è completamente in plastica lucida, che risulta però piacevole al tatto e restituisce una buona sensazione di robustezza; non si può dire lo stesso del display che non è Gorilla Glass (quindi occhio ai graffi) e non è oleofobico, cosa che rende particolarmente visibili le ditate e costringe ad una continua pulizia del display.

Ciò che perde nella qualità dei materiali Goa lo recupera con l’assemblaggio: il sistema di incastro della parte interna dello smartphone con la scocca è efficace, non ci sono scricchiolii o “punti vuoti” tastando la parte posteriore della cover. Anche i tasti di accensione e del volume non sono “ballerini”, ma ad ogni pressione restituiscono un buon feedback di robustezza e la corsa è calibrata in maniera corretta (così ogni volta che effettueremo pressione sui tasti avremo la certezza di averli premuti).

Il design presenta linee semplici e prevalentemente arrotondate, cosa che (come già detto in tema di ergonomia) rende piacevole l’impugnatura dello smartphone anche con una sola mano. L’ottimizzazione della cornice, però, non è delle migliori: se lateralmente la distanza fra display e scocca è ben ottimizzata, nella parte bassa invece è stato lasciato troppo spazio. La scelta di utilizzare tasti fisici a sfioramento non aiuta, ma avere la barra inferiore alta quasi quanto 1/3 del display lascia un po’ a desiderare.

Il processore che monta Wiko Goa è un Dual Core da 1 GHz con architettura Cortex A7, non certo il massimo in termini di potenza, ma comunque sufficiente a far girare senza troppi intoppi il sistema operativo e le app meno “esose”. Ciò che rappresenta il vero collo di bottiglia della scheda tecnica è la memoria RAM di soli 512 Mb, che crea qualche problema quando lasciamo aperte in background più di 5/6 applicazioni: in questa situazione si notano diversi rallentamenti e nei casi peggiori il crash dell’app utilizzata. Bisognerà, quindi, tenere d’occhio il multitasking andando a chiudere le app più pesanti (come giochi o applicazioni office) una volta terminato l’utilizzo.

Nella navigazione web il processore si comporta in maniera dignitosa, ovviamente non bisogna chiedere troppo, ma nelle prove effettuate il browser stock non ha presentato particolari impuntamenti ed è riuscito a gestire correttamente siti (come, uno a caso, Blogiko 🙂 ) che hanno molte immagini e plugin java. Provando ad effettuare zoom forsennati il browser cede e perde diversi colpi, ma nell’uso quotidiano non ci troveremo mai a zoomare così velocemente le pagine internet. Con un utilizzo più “rilassato” sia lo zoom che lo spostamento da un’area ingrandita all’altra non creano particolari problemi, rendendo la navigazione web sufficientemente piacevole.

Lato telefonico la gestione delle due sim (ottimizzata egregiamente da Android) risulta molto semplice ed entrambe le sim presentano un buon livello di ricezione. L’audio dalla capsula auricolare non è malvagio, anche se i toni bassi soffrono un po’, sia per chi effettua la telefonata che per chi la riceve. Dal vivavoce invece nessun particolare problema, il volume ci consente di capire e di farci capire correttamente dall’interlocutore.

Per la navigazione web possiamo contare su un modulo WiFi 802.11 b/g/n che riesce a ricevere segnale anche da distanze elevate, senza perdere colpi nella potenza di segnale. Il modem dati HSPA+ da 21 Mbps non fa sorprese, garantendo una buona stabilità e potenza di segnale.

Il display, che ha una risoluzione HVGA da 320×480 pixel, non è particolarmente risoluto con i suoi 165 PPI (Pixel Per Pollice), ma non ci costringe mai a dover soffrire nel leggere testi o nel visualizzare video e immagini. Ciò che ci ha deluso è, però, la qualità generale dello stesso: i colori sono forse un po’ troppo freddi e la gestione della luminosità è completamente da rivedere. Goa non ha un sensore di luminosità, ma questo non sarebbe un problema se la stessa non fosse mal calibrata: aumentandola dal livello medio al livello massimo il display tende a “bruciare” i contenuti chiari, rendendo difficile la visione di alcuni contenuti (anche nella video recensione abbiamo avuto qualche difficoltà nel calibrarla al meglio per rendere visibili i contenuti). Settandola su livelli più bassi la situazione migliora, ma ci rende davvero difficoltosa la lettura alla luce del sole.

Altro problema rilevato per il display è il touchscreen: nel complesso è sufficientemente preciso, ma effettuando diversi zoom ripetuti ha perso qualche colpo. Anche con la tastiera, che su una diagonale così piccola rende comunque difficile digitare con precisione i tasti, abbiamo praticamente sudato per riuscire a digitare correttamente i tasti posti lateralmente: cercando di digitare la p il display restituiva la o e a volte addirittura la i. Non sappiamo se il problema è di natura software o hardware, ma si poteva sicuramente fare di meglio.

La durata della batteria è più che sufficiente, siamo arrivati a sera effettuando chiamate per un totale di un’ora di conversazione, con notifiche push attive per mail, WhatsApp e Facebook Messenger.

La versione di Android presente nativamente su Goa è la 4.4 KitKat, rendendo così probabile un futuro aggiornamento all’ultima 5.0 Lollipop. Il lavoro fatto da Google nell’ottimizzare il proprio sistema operativo per dispositivi dalle prestazioni hardware non elevate si vede e si apprezza a pieno. Wiko non ha applicato praticamente alcuna personalizzazione software, per cui utilizzeremo il launcher di Google che ci fa muovere con fluidità e velocità fra le schermate della home e delle varie applicazioni. Molto veloce e ben fatta è la gestione delle due sim: è possibile scegliere quale sim utilizzare per ogni funzione dello smartphone semplicemente dalle impostazioni, senza dover riavviare il dispositivo per rendere le modifiche effettive.

Possiamo scegliere quale delle due sim utilizzare per il traffico dati, per le chiamate in entrata o in uscita e per gli sms in entrata o in uscita, anche alternandole. In più, dalle funzioni rapide visualizzabili dalla tendina delle notifiche possiamo velocemente scegliere quale sim utilizzare per il traffico dati, cosa molto utile quando si hanno diversi operatori telefonici dove uno (ad esempio la Tre) consente la navigazione solo su copertura propria. In questo caso possiamo switchare da una scheda all’altra per passare sotto una copertura migliore.

Anche la rubrica è filtrabile per sim, distinguendo visivamente con colori differenti i contatti appartenenti ad una sim piuttosto che all’altra.

 

Goa dispone di due fotocamere, una anteriore da 1,2 Mpx ed una posteriore da 2 Mpx con Flash Led. Le fotografie purtroppo risentono della bassa quantità di pixel dei due sensori, producendo scatti godibili solo dallo schermo dello smartphone. La resa cromatica è, però, sufficiente riuscendo a restituire colori fedeli, anche se il filtro della luminosità non eccelsa del display peggiora un po’ le cose.

Le modalità di scatto sono diverse: è possibile effettuare foto panoramiche (con qualche problema nel mantenere l’esposizione omogenea fra un frammento e l’altro) e in HDR, con la possibilità di applicare anche dei filtri colore che vanno dal classico bianco e nero al seppia. Può essere regolato anche il livello di esposizione, con scatti che risultano effettivamente più o meno chiari a seconda del livello impostato.

I video sono meno soddisfacenti, in particolare per la stabilizzazione (assente) che recepisce ogni minima vibrazione producendo filmati troppo “tremolanti”. Tale effetto in aggiunta alla scarsa definizione ci fa consigliare l’utilizzo di Goa solo per riprese estremamente improvvisate.

Lato gaming siamo riusciti a giocare ai principali puzzle game presenti sullo store, otre ad alcuni giochi di corse che non hanno mal figurato. Qualche scatto di troppo si nota in presenza di troppi poligoni sul display, ma nel complesso l’esperienza di gioco non è mai compromessa, a patto che si giochi a titoli non troppo esosi.

(Visitatori Attuali 33, 1 visite giornaliere)

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